Cristina De Paola

What hath God wrought?



Ne “Il gesto e la parola”, Andre Leroi-Gourhan ci racconta con minuzia ed estrema precisione come la specie umana sia giunta, nel corso della sua evoluzione, a sviluppare un complesso sistema di comunicazione. Come cita l’autore stesso, dalla volontà di tentare una paleontologia del linguaggio derivano determinate considerazioni: “esiste la possibilità di un linguaggio a partire dal momento in cui la preistoria ci tramanda degli utensili, perché utensile e linguaggio sono collegati neurologicamente e perché l’uno non è dissociabile dall’altro nella struttura sociale dell’umanità”.

Utensile come mezzo, linguaggio come messaggio: il codice Morse è nato in un contesto positivista in cui il progresso tecnologico era in continua espansione, per migliorare la qualità della vita, per ottimizzare il tempo a disposizione, sempre più veloce. Il primo messaggio trasmesso attraverso questa forma di comunicazione digitale ante litteram è denso di significato non solo a livello scientifico ma anche, forse soprattutto, ontologico.
Il codice Morse diviene un sistema ritmico di carattere magico, spirituale, religioso; nell’opera video il messaggio codificato da Morse viene trasmesso, insistentemente, senza ricevere risposta, in un contesto che ci riporta a stadi primordiali del territorio. Un paesaggio apparentemente incontaminato, in cui sono stati rinvenuti dei siti archeologici risalenti al periodo Neolitico; qui i nostri predecessori, protagonisti di rituali sciamanici, furono forse i primi mossi dalla volontà di stabilire un contatto con l’Invisibile, generando connessioni tra Terra e Cielo, tra gestualità e spiritualità. Una forma di linguaggio ancestrale, fatta di simboli, suoni, segnali. Aspettavano forse una risposta?

Le regole della comunicazione tradizionale prevedono un emittente e un ricevente, un punto di partenza e un punto d’arrivo; interrogarsi incessantemente sull’origine delle cose e della propria esistenza è una tendenza cara all’individuo moderno ma anche a chi l’ha preceduto. Così come Samuel Morse, che alle 8,45 del 24 maggio del 1844 telegrafò da Washington a Baltimora il messaggio “What Hath God Wrought?”, l’insistenza della riproduzione di una domanda mai pervenuta diventa l’allegoria odierna di una comunicazione interrotta, dove l’essere umano si pone non più domande al fine di una infatuazione biblica, ma bensì alla sua stessa condizione umana, tra “l’Io” e il “Mondo”, dal qui e ora all’altrove.

Title: What hath God wrought?
Authors: Cristina De Paola, Giacomo Infantino
Editing: Cristina De Paola
Light Performance: Cristina De Paola
Photography: Giacomo Infantino
Sound Design: Giacomo Infantino

Full HD video, color, stereo sound, 22.09.00 min.
September, 2021.

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Giacomo Infantino
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